La 194 non si tocca, tantomeno si discute!

Oggi, 20 giugno 2012, la Corte Costituzionale si discute la legge che sancisce il diritto all’aborto : la 194/1978. Precisamente è stato riportato, da un giudice minorile di Spoleto, che l’articolo 4 è in contrasto con alcune direttive della Corte Europea sui diritti dell’embrione. Oltretutto si è messa in discussione la costituzionalità della 194, cosa che dopo trentaquattro anni, risulta inconcepibile. Tale dubbio nasce dopo che il giudice viene chiamato a valutare il caso di una ragazza minorenne, relativo ad una esplicita richiesta di interruzione di gravidanza.

Sembra assurdo, che dopo decenni di lotta per l’autodeterminazione, un diritto così importante debba essere ancora veicolato da una richiesta che è sempre seguita da una morale vagamente paterna! Sembra assurdo che una persona completamente estranea alle nostre vite possa decidere liberamente cosa farne!

Se poi è una ragazza che giuridicamente “non è capace di intendere e di volere” i problemi e la frustrazione personale raddoppiano, così come i luoghi comuni. Allora, perchè non vi chiedete il motivo per cui succede? L’educazione sessuale e sulla prevenzione sono argomenti che il vostro Stato non  ha mai preso in considerazione, offuscato da una morale cattolica e proibizionista. Ma questa non è la realtà dei fatti.

Ragazze, donne che continuano ad elemosinare diritti. Uno Stato che colpevolizza piuttosto che colpevolizzarsi, che punisce e non previene, che giudica e mette in discussione decisioni prese gia trentaquattro anni fa da un popolo intero…è uno Stato che non rispecchia le nostre volontà!

L’art. 4 della 194/78 così cita :

“Nei primi novanta giorni di gravidanza il ricorso alla IVG è permesso alla donna che accusi circostanze per le quali la prosecuzione della gravidanza, il parto o la maternità comporterebbero un serio pericolo per la sua salute fisica o psichica, in relazione o al suo stato di salute, o alle sue condizioni economiche, o sociali o familiari, o alle circostanze in cui è avvenuto il concepimento, o a previsioni di anomalie o malformazioni del concepito.”

Siamo disposte a rimanere immobili di fronte a questi soprusi?

Siamo disposte a rinunciare alla nostra autodeterminazione e alla libertà di scegliere sui nostri corpi?

NOI NO!

 

 

 

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